Goblin Slayer
Li leggo da tutta una vita. Possiedo pile su pile di serie, miniserie, volumi unici, serie con dei buchi, buchi con intorno delle serie e leggo di tutto, dai manga sulle arti marziali a quelli di fantascienza.
Da quello in cui il Giappone ha fatto ingigantire le donne con un meteorite per usarle come carri armati nella seconda guerra mondiale (giuro), a quello romantico in cui una ragazzina pucciosa vive in una casa con un sacco di uomini che sono in realtà gli avatar dei segni zodiacali.
Da quello in cui un verginello con il superpotere di tornare indietro nel tempo quando eiacula salva la razza umana, a quello in cui un anziano che porta a spasso il cane viene deatomizzato dagli alieni e la sua coscienza ricostruita in un androide da combattimento.
Roba famosa, roba famosina, pietre miliari e serie che manco più l’autore stesso ricorda di aver scritto.
Storie belle, storie brutte e storie medie.
Mi sembra d’uopo quindi introdurre in questa rubrica anche i fumetti. Se si tratta di serie a più volumi mi limiterò a recensire solo il numero d’esordio, non assumendomi perciò alcuna responsabilità se poi la serie nella sua interezza si rivela essere una schifezza, come mi è successo un sacco di volte -VERO ATTACCO DEI GIGANTI? VERO???-.
Il primo contatto con l’opera di oggi è stato QUESTO filmato.
Dopo che averlo riguardato sette volte di seguito rimanendone sempre egualmente colpito ero sempre più deciso sul fatto che avrei dovuto assolutamente recuperare il manga in qualche modo.
Oggi la J-POP è arrivata in mio soccorso.
Ne ho sentite di ogni sul web riguardo la crudezza che viene data in pasto al lettore assieme ad una generosa dose di fan service e splatter (a volte nello stesso momento).
Dalle persone inorridite che urlano: “È IL PEGGIORE MANGA DELLA STORIA DEI MANGA!” a quelli presi strabene che escalamano esaltati: “È IL NUOVO BERSERK! MIURA SCOSTATI CHE FINALMENTE QUALCUNO HA DECISO DI PRENDERE IN MANO LA SACRA FIAMMA!”.
Io sono piacevolmente colpito, ma per un motivo a parte.
Sono un fervente giocatore di ruolo.
Sia da PG che da DM ho sempre adorato le ambientazioni fantasy quanto più realistiche possibile, con gente che muore (se necessario anche male, quando non malissimo) e con la capacità anche dell’ultimo dei mostriciattoli di livello infimo di rivelarsi pericoloso non tanto grazie a tiri di dado fortunati o caratteristiche farlocche quanto per la più grande e sottovalutata arma di tutte: l’ingegno.
Qui è la stessa cosa.
Tutti si schifano i goblin e li ritengono nulla più che un fastidio esattamente come il giocatore medio pensa di quello scheletro solitario che attacca il party in una grotta a caso.
Solo dopo scopri che lo scheletro aveva le ossa cave con dentro dell’esplosivo e una runa di fuoco tracciata sul teschio.
Poi tonnellate di terra seppelliscono per sempre il tuo personaggio e impari a non sottovalutare più niente.
Voto buffo: 8 pucciosi goblin appena nati su 10 randelli (letteralmente).