Fantasmi o… Fantasie?

Lo ammetto: se viaggiando in auto in mezzo alla campagna in una notte senza luna vedessi una donna pallida in una lunga tunica bianca al ciglio della strada, credo che inizierei a sudare freddo e pesterei l’acceleratore a tavoletta (che, nel caso della mia auto, varrebbe a dire raggiungere i 60 km/h), sgommando via, per poi pentirmi di aver lasciato una povera indigente vestita di cenci al freddo e al gelo.
Eh sì, perché l’idea dei fantasmi, che lo vogliamo o no, è ben radicata nella nostra cultura fin dalla notte dei tempi (non a caso, i primi riferimenti si trovano nella Bibbia) e la cosa non stupisce di certo: nessuno accetta ben volentieri l’idea che con la morte finisca tutto e per questo ogni religione parla di sopravvivenza dello spirito, sia che si tratti di aldilà, sia che si tratti di reincarnazione. Da qui all’idea di fantasma, il passo è breve: se pensiamo che NOI sopravviveremo dopo la morte, è del tutto naturale che ciò succeda anche AGLI ALTRI e che, in particolari condizioni, essi possano manifestarsi per comunicarci qualcosa, per lamentare il proprio dolore per una morte ingiusta o… per arricchire qualcuno.
Già, perché la prima cosa che dobbiamo fare, quando parliamo di fantasmi, è distinguere i casi in cui davvero accade qualcosa di strano da quelli in cui c’è qualcuno che agisce in malafede. Per esempio partiamo col dire che la maggior parte dei medium si sono rivelati ciarlatani e truffatori.
Ah! Chi l’avrebbe mai detto!
Tanto per dire, la storia ufficiale dello spiritismo moderno nasce proprio con delle truffatrici ree confesse: le sorelle Fox, che producevano colpi “provenienti dagli spiriti” facendo schioccare le articolazioni dei piedi e che, col tempo, si ingegnarono in svariati altri stratagemmi per simulare manifestazioni paranormali. Se il trucco vi sembra semplice, beh… Lo è! Ma aspettate, prima di dare degli ingenui ai loro clienti: di fatto, tutte le sedute spiritiche si svolgono in condizioni favorevoli per il medium (anche perché se le crea lui prima di iniziare), prima fra tutte il buio, che permette a complici nascosti nella stanza (o al medium stesso) di produrre suoni, apparire dal nulla, materializzare ectoplasmi o far volare tavolini. Inoltre, si consideri il fatto che è molto facile ingannare il cervello distraendolo in qualche modo, come ben sanno tutti i prestigiatori, perché riceve troppi stimoli e quindi si concentra solo su quelli che ritene più importanti, ignorando anche cose molto evidenti. Si tratta di un fenomeno ben noto, su cui torneremo in una prossima puntata, senza dubbio.
Ancor più facile è parlare per bocca di entità vissute nel passato, come ha dimostrato in un celebre esperimento il grande re di tutti noi scettici, James Randi: per farla breve, ha ingaggiato un attore per impersonare un sensitivo che fosse in contatto con un’entità di 2000 anni, costruendogli dal nulla un passato, con finte interviste, articoli, trasmissioni e conferenze presso riviste, radio, televisioni e università inesistenti e l’ha mandato in Australia dove tutti gli hanno creduto senza neanche verificare l’esistenza del medium, delle riviste e persino dell’università (figuriamoci dell’entità)!
Oltre alle sedute spiritiche, ci sono ovviamente anche altri modi per inventarsi dei finti fantasmi: per esempio, un tal William Hope si creò una vera e propria professione truccando lastre fotografiche a inizio Novecento (ah, sì, a proposito, la copertina di questo post è sua, gli attribuisco senza indugio tutti i credits prima che venga a tirarmi i piedi di notte).
Non sempre il misfatto avviene a scopo di lucro, come nel caso di Castel Codrano, in cui la finta fantasmessa agiva per spaventare la padrona del castello, che le stava antipatica.
Un sottocaso particolare di questa categoria è quello del poltergeist, che consiste in una “presenza maligna” che fa volare oggetti per casa e provoca piccole distruzioni di piatti, quadri, soprammobili e chi più ne ha, più ne metta. Curiosamente, si è osservato che questi casi avvengono quasi sempre in case in cui viva almeno un adolescente e in cui ci siano tensioni familiari. Sottoposti ad esami approfonditi (tipicamente, telecamere nascoste), gli episodi si rivelavano immancabilmente opera dell’adolescente in questione. Spesso e volentieri si trattava di ragazzi difficili, con problemi comportamentali, fino al caso estremo dell’americana Tina Resch, famosa per un caso di poltergeist che la vide protagonista (e smascherata) nel 1984 e poi purtroppo assassina della figlia di 3 anni nel 1992. Celebre a questo proposito è questa foto, da molti ritenuta prova dell’esistenza di questi spiriti dispettosi:

 

Ma davvero questa foto dimostra qualcosa? Paul Kurtz, il direttore del CSI (1) no, e infatti non ci ha messo molto a farne una simile, lanciando in aria la cornetta e facendosi immortalare al momento giusto. A voi l’ardua (??) sentenza (la qualità dell’immagine di Kurtz è quella che è, perché non l’ho trovata su internet e l’ho scansita/scandita/scansionata/scannerizzata io da un libro appartenente alla mia collezione privata. Visto quanto ci tengo a voi??).
“Sì, ok, ma ci saranno stati anche avvistamenti in buona fede, no?” direte voi, miei ventisei lettori (tiè, Manzoni, ne ho di più io).

La risposta è “Certo che sì”, ma anche in questo caso non serve scomodare il paranormale. Delle due più frequenti cause di avvistamento abbiamo già parlato: si può trattare di allucinazioni, oppure di pareidolia. Esiste inoltre un’interessante teoria di un ricercatore inglese, Vic Tandy, secondo cui gli infrasuoni, in certe condizioni, potrebbero causare ansia e sensazione di essere osservati. Al momento non è ancora confermata, ma viene ritenuta quantomeno plausibile da più parti.

Un paio di altri fenomeni bizzarri che sono tipici delle sedute spiritiche, ma possono verificarsi anche in assenza di un medium truffaldino sono:
  1. Una persona parla una lingua che non ha mai studiato, il che viene spesso attribuito a spiriti stranieri che si palesano nel ricevente, facendo peraltro incazzare parecchio alcuni esponenti politici contrari all’immigrazione clandestina. Il fenomeno è raro e bizzarro, ma non inspiegabile: si chiama xenoglossia e nei pochi casi che sono stati analizzati approfonditamente e che non sono risultati fraudolenti, si è sempre trattato di persone che erano venute a contatto con queste lingue in giovanissima età, tanto da non averne un ricordo cosciente.
  2. Il secondo fenomeno tipico delle sedute spiritiche con medium, ma che potrebbe verificarsi anche in una serata coi vostri amici, se avete voglia di emozioni forti, riguarda la famosa tavoletta ouija (2) e i responsi spiritici che questa dovrebbe dare. Qualora siate in presenza del medium, il motivo lo sapete già: è il suo dito a muovere il bicchierino e a fornire le risposte, sia che lo faccia consciamente (e quindi disonestamente), sia che lo faccia a livello inconscio, perché davvero convinto di avere poteri. Ma se il medium non c’è? Beh, tenetevi forte perché è possibile che la tavoletta vi dia comunque delle risposte sensate! Il fenomeno si chiama effetto ideomotorio e in effetti sparisce se i partecipanti sono bendati o se, per esempio, l’avete costruita mettendo le tessere dello Scrabble alla rinfusa e a faccia in giù sul tavolo. Ma se fosse un vero spirito dovrebbe comunque saper dare responsi, no?
Ultimo caso “genuino” che vediamo è quello del fantasma di Hampton Court, in cui si dimostra che a volte basta solo che un inserviente di un museo in costume di scena venga filmato mentre chiude una porta per gridare subito allo spaventosissimo mystero!!
Ma niente paura! La specie umana sa bene come reagire al terrore!
(1) Prima il CSI si chiamava CSICOP, motivo per cui il loro sito si chiama così, ma poi evidentemente hanno capito che copiare il nome di una serie tv di successo avrebbe portato molti più likes.
(2) Da non confondere con la tavoletta N’duja che io apprezzo molto di più! Ahahahahahah! Come? Non fa ridere? Mamma mia, pubblico di intellettuali, questa sera! Ah, sì, è vero, siamo su un sito che si chiama Sfoggiare Inutile Erudizione, me lo sarei dovuto aspettare.

Mario Sacchi

Sono socio del CICAP (ma non ricopro alcun ruolo particolare e non mi sogno di parlare a nome loro) e convinto assertore della validità del metodo scientifico in ogni campo della vita. Ciò non mi rende meno cialtrone ma fa sempre colpo sulle ragazze*. (*)potrebbe non essere vero.

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