Chizuo Matsumoto
Quest’oggi ho deciso che percorreremo una sezione di Personalità Buffe di quelle classiche, tracciata dai cari, truffaldini, criminali e sempre molto amati messia-santoni con tendenze omicide e/o suicide (TIPO).
A ben pensare comunque una descrizione che copre tutti i profeti di qualsivoglia religione.
Chizuo nasce il 2 marzo 1955 nella prefettura giapponese di Kumamoto (letteralmente: ‘origine degli orsi‘) da una famiglia molto numerosa e molto povera -vedo un nesso causale- di costruttori di tatami.
La sua partenza nella vita non è delle più rosee, in quanto affetto da un glaucoma -per farla molto facile si indica così qualsiasi malattia cronica che danneggia progressivamente e in alcuni casi in maniera irreversibile il nervo ottico- che gli porta via la luce dall’occhio sinistro e gli lascia il destro capace di percepire solo qualche ombra sfumata.
Come mi ha insegnato molto bene uno dei manga più belli che abbia mai letto (Shigurui, di Takayuki Yamaguchi) il Giappone ha una lunga tradizione di massaggiatori, agopuntori e studiosi di medicina tradizionale non vedenti che si riuniscono sin dal 1320 sotto l’ala dell’Anma, una sorta di consorzio sviluppato a partire dalla scuola della Tui Na cinese e che si pone come obiettivo quello di far evolvere le tecniche di massaggio a fini terapeutici.
In tempi più recenti l’Anma creerà lo Shiatsu.
Non è assurdo affidarsi ad un non vedente in questi casi se considerate quanto può essere importante il tatto (notoriamente più sviluppato per necessità) nel momento in cui ti stanno infilando il cinquantesimo ago nella porta del chakra della gola.
Nel 1977 Matsumoto porta a termine i suoi studi ed a solo 22 anni dimostra quanto il saper usare bene le mani può essere importante per fare anche un sacco di altre cose, dato il numero impressionante di QUINDICI figli già al suo attivo.
Nell’81 viene multato di 200.000¥ (1600$ circa) per aver venduto farmaci e droghe senza licenza. Nulla di troppo fuori dall’ordinario per uno dei numerosissimi praticanti di medicina tradizionale, ma l’avvenimento coglie Matsumoto in uno strano momento della vita in cui la religione sembra essere una risposta a qualsiasi problema, in particolare quelli economici -con QUINDICI figli a carico ci può stare che fosse sotto di contante-.
Quale religione? Nessuna in particolare, per non sbagliare si mette a studiarle TUTTE dall’Astrologia Cinese al Cristianesimo passando per il Buddhismo Esoterico. Nessuna lo soddisfa completamente e decide quindi di inventarsene una tutta sua, con black jack e squillo di lusso –LETTERALMENTE!–.
Nel 1987 Chizuo cambia ufficialmente il suo none in Shōkō Asahara e fonda l’Aum Shinrikyō (verità suprema) indicandone come sede centrale il suo appartamentino a Shibuya, Tokio.
Il Giappone, come mi ha insegnato un altro bel manga (Dokuro il Lupo Velenoso di Tetsuya Saruwatari che dalla storia di oggi attinge a piene mani), è uno dei paesi che più di tutti al mondo garantisce libertà di culto e cospicui sgravi fiscali derivantegli dal riconoscimento da parte degli organi di governo preposti.
La Shinrikyō, come ho giá detto, è a tutti gli effetti una sintesi di varie tradizioni:
– Buddhismo Theravada: la più antica forma di buddhismo conosciuta e a tutt’oggi quella predominante nel Sud-est asiatico e in Asia meridionale.
– Buddihsmo Tibetano: quello che piacerebbe un sacco al governo cinese che non fosse mai esistito e presumo anche quello più comune nell’immaginario occidentale grazie alla figura del Dalai Lama.
POSTILLA: la Cina prosegue a tutt’oggi imperterrita (e praticamente indisturbata) nel suo progetto di reprimere con violenza le tradizioni millenarie tibetane, un giorno ci sarà magari occasione di affrontare approfonditamente l’argomento.
L’ONG Freedom House colloca il paese al secondo posto fra gli stati con meno libertà al mondo, di poco dietro la Siria, ma a nessun paese sano di mente (soprattutto occidentale) salterebbe in testa di far innervosire il colosso cinese, quindi il massimo che ci possiamo permettere a riguardo è fare delle spallucce indignate quando capita che un monaco si dia fuoco per protesta o che il governo cinese decida di far sparire nel nulla (o uccidere direttamente) i ‘Panchen Lama’, dei bambini con l’unica colpa di essere considerati la nuova reincarnazione di influenti maestri buddhisti.
– Induismo: già di per sè molto complesso da suddividere per la moltitudine di aspetti eterogenei che lo contraddistinguono, viene selezionato dal suo enorme pantheon la summa entità venerata dall’Aum, corrispondente a Shiva, di cui viene apprezzato soprattutto il potere divino di distruzione.
– Taoismo: un’altra dottrina difficile da scindere in quanto racchiude all’interno indicazioni mistiche e filosofiche risalenti sin dal quarto secolo a.C.
Shōkō attinge soprattutto ai culti con le parti apocalittiche in concomitanza con la fine del millennio.
Sono gli anni giusti per farlo del resto.
La ‘Verità Suprema’ è un putpourri di tutte queste religioni più un accozzaglia di altri elementi random: Nostradamus, Yoga, il Vajrayāna (un tipo di buddhismo esoterico che garantisce un’illuminazione accelerata…praticamente il CEPU per il Nirvana), trasmissione di energia dalla punta del pene santo del profeta -soprattutto con le allievE–, raccolta di informazioni personali su modello di Scientology, raccolta di donazioni di TUTTO il patrimonio dei fedeli, acquisizione DI SUPERPOTERI, fuffa fantascientifica in una strana mescolanza fra Buddha ed Asimov, insegnamenti ninja/esoterici, demonizzazione di tutti i canali di informazione che non fossero stati preventivamente approvati e convinzione a spron battuto di tesi complottistiche varie -tipo il Movimento 5 Stelle, ma senza sirene-.
Un putpourri.
Che puzza parecchio.
Incredibilmente (oppure no, a seconda del punto di vista) i più attratti dalla nuova dottrina furono studenti universitari dei ceti più abbienti, usati come punto di partenza per il dilagare della diffusione della notorietà di Asahara.
Il maestro scrive libri, tiene convegni, appare in tv ed in radio, seleziona una ristretta cerchia di persone utilizzando la loro fama di riflesso (il mangaka Izumi Matsumoto lo farà comparire in una tavola di Sesame Street) e comincia a viaggiare per il mondo -non con soldi suoi- incontrando famosi maestri yoga ed eminenti capi religiosi buddhisti.
Per i suoi seguaci lui è il tutto.
Per le forze dell’ordine che indagano sulle sospette attività criminose della setta è quantomeno dubbio.
Intorno al 1990 l’Aum Shinrikyō conta 50.000 fedeli sparsi in tutto il mondo (9.000 solo in Giappone) ed un patrimonio che si aggira intorno ai quattrocento miliardi di lire.
Non male per un agopuntore cieco.
Nonostante questo gli appartenenti alla dottrina svolgono una vita modesta, eccezion fatta per una ventina di MERCEDES CORAZZATE che un discepolo preoccupato decide di regalare al suo guru.
All’apparenza comunque è ancora una setta come ce ne sono tante nonostante l’enorme crescita in così poco tempo, cosa comune con le mode.
Poi arriva il 20 marzo 1995.
Primo giorno di primavera.
Un lunedì.
Se siete fra quelli che hanno un lavoro nei cinque giorni canonici della settimana dovrebbero essere le 24 ore che odiate di più.
Specie se state andando in ufficio su uno degli affollatissimi treni della metropolitana di Tokio, uno di quelli con un addetto assunto appositamente per schiacciare più gente possibile nei vagoni.
– 07:50: quasi contemporaneamente sulla linea Chiyoda (verde), Marunoichi (rossa) e Hibiya (grigia) vengono abbandonati in stazioni e vagoni prestabiliti dei sacchetti di plastica avvolti con carta di giornale contenenti del GAS NERVINO IN FORMA LIQUIDA.
Gli attentatori (cinque in tutto) li forano con la punta di alcuni ombrelli e poi fuggono coraggiosamente con l’appoggio di complici all’esterno.
– 08:20: è il panico. Le sovraffollatissime stazioni sono strapiene di pendolari, il gas ha avuto tutto il tempo di propagarsi provocando in un attimo dodici decessi e SEIMILA intossicati.
Il Giappone, solitamente un paese all’avanguardia per tutto ciò che riguarda catastrofi naturali e gestione delle emergenze, mostra il fianco ad una inadeguatezza delle autorità per ciò che riguarda gli attentati terroristici.
– 08:35: vengono fermati tutti i treni ed evacuate le stazioni. I mezzi di soccorso trasportano i feriti nei vari ospedali, ma ci vuole un altra ora e mezza prima che un professore universitario, tale Nobuo Yanagisawa, riconosca i sintomi dell’esposizione da sarin -lo stesso utilizzato questi mesi in Siria, ma intanto noi spallucciamo- e riesca a radunare, grazie all’intervento del Ministero della Sanità, una quantità di antidoto appena sufficiente ad affrontare l’emergenza.
In quelle ore concitate va ricordato con onore il sacrificio di Tsuneo Hishinuma, un semplice dipendente della metropolitana che rinvenne in uno dei vagoni in arrivo alla stazione Kasumigaseki (linea verde) uno dei sacchetti da cui evaporava il gas letale e lo spostò A MANO insieme al vicecapostazione Kazumasa Takahashi in uno degli uffici interni a costo della vita di entrambi e con tutta probabilità evitando una strage spaventosa.
Finita l’emergenza partono le indagini della polizia, dapprima in un’unica precisa direzione: i gruppi di estrema destra che da mesi minacciano ritorsioni nei confronti del governo che è andato a scusarsi retroattivamente con gli Stati Uniti d’America per l’attacco di Pearl Harbor.
Il problema é che loro non ne sanno niente.
Seguendo tutte le piste possibili si vaglia la segnalazione di una studentessa che sostiene di aver visto un uomo con una busta sospetta sottobraccio la mattina fatidica.
La ragazza viene messa a sfogliare un album di fotografie di sospetti, in cui è finito anche un appartenente all’Aum Shinrikyō (gruppo già tenuto sotto osservazione per l’ipotesi di coinvolgimento nell’omicidio di due adepti che volevano abbandonare la setta, il massacro delle loro famiglie ed l’attacco con un CAMION FRIGO PIENO DI GAS NERVINO ALLA CASA DI UN GIUDICE CHE STAVA INDAGANDO SU DI LORO).
La studentessa non ha dubbi.
È sicuramente lui.
Le forze dell’ordine cominciarono a concentrare i loro sforzi nell’ambiente dell’Aum e saltarono fuori diverse cose sfiziose che convincono le forze speciali ad entrare in gioco.
Il 16 maggio membri della prima brigata aviotrasportata delle forze di autodifesa giapponese (l’elite dell’elite del paese) fanno irruzione all’interno della sede principale della Shinrikyō ed arrestano il suo guru trovandolo nascosto all’interno di una piccola stanza isolata piena di bottiglie con all’interno ciocche di capelli femminili.
Shōkō chiarirà in seguito che sì, le relazioni sessuali ed i matrimoni sono vietati all’interno dell’Aum, ma come regola generale prima che la religione entrasse nell’anima delle adepte il suo pene doveva entrare dentro di loro.
Lo trovo molto creepy, ma siamo in Giappone, la patria degli hentai con i polipi.
Durante il processo (soprannominato dai media ‘il giudizio del secolo’) salta fuori che l’attentato alla metropolitana è stato semplicemente un tentativo molto confuso di allontanare le indagini della polizia che si stava avvicinando troppo alla setta dopo la trovata del camion al giudice e contemporaneamente era parte di un piano arzigogolato per mettere il santone a capo dell’intero Giappone, anche tramite l’aiuto di persone plagiate all’interno di polizia e forze armate.
La legislatura giapponese, forse non tutti lo sanno, prevede la pena di morte (in questo caso per impiccagione).
Sentenza a cui il nostro Asahara sta sfuggendo dal 2004 saltibeccando fra ricorsi, ritardi e rinvii.
Nel frattempo l’Aum esiste ancora.
Ha cambiato il suo nome in ‘Aleph’ e conta circa 1500 membri sopravvissuti alle indagini ed al disastroso danno d’immagine.
Millecinquecento ninja esoterici che sparano le proprie energie cosmiche dal pene.
E non è nemmeno la cosa più buffa che mi viene in mente in tema di credenze religiose.
“Guarda come scrive il pennarone, il pennarone
Senti come grida il peperone, Pam
Gusta come è al dente il maccherone, il maccherone è al dente
Olfa il gas nervino del santone“